Qualche progettino fotografico a tempo perso
I Giorni della Settimana
Consigli pratici su come affrontare la settimana lavorativa
Che Storia i tuoi Occhi
Negli occhi di ogni persona anziana si cela una vita di esperienze, gioie, dolori, di sogni realizzati e altri ancora naufragati. Ho provato ad usare la fotocamera come una lente d'ingrandimento alla ricerca di questi piccoli tesori nascosti, che all'inizio del progetto, nella mia testa, erano solo ovviamente concetti astratti. Che Storia i tuoi Occhi rappresenta l'espressione che ho letto nei loro sguardi mentre si confidavano con me senza che io chiedessi nulla più di un "come va?". Come mi ha insegnato qualche fotografo un po' più bravino di me (Toni Thorimbert per esempio), la fotografia deve essere uno scambio, e in questo caso mi ha permesso di creare un ponte tra presente e passato, una finestra aperta sulla ricchezza dell'esperienza.La mia specialità è il ritratto ambientato, ma per questo progetto ritenevo necessario decontestualizzare la persona, creando un "ambiente" semplice, neutro e confortevole, proprio per potermi concentrare solo sugli occhi che avevo davanti. Volevo solo vedere la Persona. Non so come sia avvenuto questo "scambio", sta di fatto che alla fine ero solamente una presenza fisica ma allo stesso tempo sono diventato un testimone. Boh forse basta ascoltare? Forse basta un sorriso? Non l'ho ancora capito…C'è chi mi ha raccontato di aver vissuto 40 anni in (I)svizzera, chi è dovuto scappare dai carabinieri per qualche marachella durante la leva, chi ha dedicato la propria vita all'arte, chi mi ha raccontato le proprie perdite… ho ricevuto una lezione di umanità, di resilienza e di gratitudine. Soprattutto ho visto il legame che nasce quando si condivide una storia per la semplice voglia di farlo. Ognuno di loro mi ha stretto la mano (ah quelle mani tiepide, di carta liscia, le mani di nonna), le ragazze più audaci hanno preteso di baciarmi, e più di qualcuno (soprattutto donne ) ha detto che sono pure bello oltre che educato e simpatico . E io, cari miei, ho preso, portato a casa e fatto tesoro di questi complimenti che sono sempre più rari nella mia vita.Che Storia i tuoi Occhi vuole essere un tributo a queste persone meravigliose, e spero possa far riflettere su quanto sia importante ascoltare e dar voce agli anziani. È nato soprattutto dal rimpianto di non aver fatto abbastanza foto a mia madre, prima che fosse troppo tardi, quando ancora una foto poteva parlare di LEI e non della sua condizione medica. È nato dalla voglia di dar voce al Passato, ma allo stesso tempo di intravvedere il mio Futuro.Ognuno di noi, nessuno escluso, ha una storia da raccontare. Una storia che merita sempre di essere ascoltata e tramandata. La ricchezza di una storia che va persa perché taciuta, equivale a un quadro di Van Gogh tenuto in una cantina piena di muffa.Ascoltate i nonni. Ascoltate i genitori. Fotografateli se ne avete possibilità. Conservate ogni briciola.
Bombe di Luce
Questo è il mio amico Cristian e con questi ritratti vorrei mostrare come vedono i suoi occhi: bombe di luce nelle quali non riesce bene a distinguere il mondo che ha di fronte... volgarizzando il tutto, è un po' come voler guardare fuori dalla finestra attraverso le stecche chiuse di una tapparella. La sua patologia si chiama Sindrome di Stargardt, è una malattia rara, ma non voglio parlarvi di questa porcheria, voglio parlarvi un po' di lui.
Perché per forza di cose, negli ultimi anni Cristian ha dovuto farsi un po' da parte e abbandonare la scena, e quindi la sua voce si è fatta distante. Nonostante le immense difficoltà, Cristian è sempre il ragazzo solare che chi ha avuto la fortuna di conoscere, può ricordare. Cerca di impegnarsi il più possibile per portare avanti le sue passioni, tra cui l'essere Scout. Parlando con lui ho capito che non "si fa lo Scout" bensì, "si è uno Scout". Dentro. È molto più che un'attività da fare per passare il tempo, stare in compagnia e magari imparare qualcosina di utile. È una filosofia di vita. Cristian ha la ferma volontà di aiutare i ragazzi a capire il valore del contatto con la Terra e la Realtà. Di insegnare loro il senso di responsabilità, imparare a guadagnarsi la fiducia degli adulti, e dar loro un briciolo di indipendenza.
Lui non se n'è accorto quando realizzavamo queste foto, ma mentre chiacchieravamo mi rimbombavano in testa le parole di Einstein, che diceva: "La maturità inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che non per noi stessi". Dentro di me non facevo altro che dire: cacchio... non se ne rende nemmeno conto di quanta forza possiede, di quanto è altruista. È stato a questo punto che ho pensato di dover raccontare di lui. All'inizio gli avevo detto di trovarci a fare un paio di foto come scusa per stare un po' in compagnia, e lo pensavo sul serio! Non avevo nient'altro in mente, però appunto percependo la forza ed il candore delle sue parole, mi sono detto: devo raccontare di lui, perché le persone non possono capire altrimenti, non possono immaginare.
Queste foto le abbiamo fatte a luglio, che ci crediate o no Cristian le ha viste sei mesi dopo. Non sapevo come dirgli quello che avevo intenzione di fare. Temevo mi dicesse "Fatti i cazzi tuoi che nessuno ti ha chiesto niente". E invece anche qui sbagliavo... senza scomporsi (senza aver ancora visto le foto tra l'altro), mi ha risposto: "Beh Rick grazie, non so che dire... grazie!" e quando gli ho detto "Temevo ti saresti arrabbiato, non avevo il coraggio di ecc ecc", ha proseguito: "Come si fa ad arrabbiarsi con qualcuno che vuole solo fare qualcosa di buono per te?"
Questo è Cristian, visto con i miei occhi e la mia macchina fotografica.
Scusate il Ritardo
Il progetto Scusate il Ritardo è nato dalla mia esigenza di accettazione del diverso. Il mio piccolo Francesco è nato il 20 novembre 2017 con una sorpresina, un minuscolo cromosoma in più che non prevede diritto di recesso. I primi mesi sono stati molto dolorosi perchè della Sindrome di Down conoscevamo solo cose negative, limitazioni e sofferenze. Poi pian piano mi sono reso conto dell'unica vera cosa importante per un figlio: la sua felicità. Ho capito che noi genitori saremo in grado di dargliela questa felicità, ma noi da soli non bastiamo. Serve che il mondo intero riesca ad accettare le sue diversità, che non abbia paura di lui, che non lo consideri una persona di serie B. Per questo motivo, con queste fotografie ho voluto mostrare la persona dietro l'etichetta che ognuno dei protagonisti si trova cucita addosso. Voglio che si sappia che dietro uno stereotipo ci sono sogni, passioni e desideri. Voglio che la gente abbia la sana curiosità di conoscere una persona per la quale già al giorno della nascita, ancora prima del suo primo vagito, è stata emessa una sentenza. E' già stata giudicata e condannata. Gli è già stata cucita l'etichetta del PREGIUDIZIO.
Il progetto è in continua continuazione :) Cominciate e continuate a segurmi su Facebook e Instagram, alle pagine
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Se vuoi, puoi scaricare gratuitamente il libro con tutte le foto (circa una sessantina), qualche chiacchiera e due parole su ognuno dei protagonisti, cliccando il pulsante qui sotto. Se poi vorrai condividerlo con chiunque ti vada, te ne sarò estremamente grato.
Mestieri Tajanti
Questo il primo vero progetto personale, dedicato al mio paese, Taglio di Po, che si è concretizzato in una mostra fotografica al cospetto della cittadinanza tutta. Una trentina di foto che ritraevano i protagonisti nell'esercizio delle loro attività lavorative. Una grande emozione e una grandissima soddisfazione.
Se vi fa piacere scaricare gratuitamente il libricino del progetto Mestieri Tajanti, cliccate il bottoncino che vedete sotto. Oltre le foto troverete qualche chiacchiera.